Due sorelle, Ginette e Gillette, hanno vissuto per anni in case adiacenti, ciascuna con ingresso, scala, orientamento e livelli propri. Questo edificio doppio è ora destinato a essere ristrutturato e unificato in un’unica grande abitazione. Per fare ciò, il progetto ha dovuto affrontare diversi cambiamenti di tipo culturale, geografico, termico ed ecologico.

Innanzitutto, l’intervento architettonico doveva rispettare il carattere storico del sito, adiacente a una fabbrica di tabacco del XVII secolo, monumento protetto. Grazie alla competenza degli artigiani, la casa è stata rinnovata con tecniche e materiali tradizionali: mattoni recuperati, malta di calce, pietra locale, pavimenti in cotto, copertura in tegole canale, architravi in rovere e altri dettagli storici. In secondo luogo, la casa si trova lungo le rive della Garonna, sempre più minacciate dalle piene. L’acqua può arrivare fino a un metro all’interno. Per gestire questo rischio sono stati scelti materiali traspiranti e drenanti, capaci di evacuare l’acqua e prevenire efflorescenze saline e muffe. Al piano terra è stato posato Misapor isolante e drenante sotto una soletta in calce permeabile al vapore. Ai piani superiori, l’isolamento in calce-canapa e pareti in canne assicurano un’efficace regolazione igrotermica. Infine, la regione è soggetta a ondate di calore sempre più frequenti. Per garantire comfort, l’isolamento del tetto è stato rinforzato ben oltre gli standard, e sono stati scelti materiali di origine naturale ad alta capacità di sfasamento termico per rallentare il passaggio del calore e mantenere fresche le temperature interne.

La scelta dei materiali naturali emerge quindi come la soluzione migliore per rispettare il patrimonio, garantire comfort estivo e invernale, integrare ecologicamente l’edificio nella bioregione e creare un’architettura artigianale, sensoriale e atmosferica.